Digitalizzazione e alta qualificazione: la siderurgia italiana si prepara alle sfide del futuro

Apr 15, 2023

All’istituto Malignani di Udine alcuni dei più importanti esponenti a livello nazionale hanno raccontato un settore diverso da come è conosciuto dall’immaginario collettivo

Di Valerio Ferraris

 

Cambiare il modo di raccontare il settore dell’acciaio mostrandone i punti di forza e le possibilità lavorative. Sono questi i principali temi trattati nel corso del convegno “Acciaio e identificazione”, tenutosi nella mattinata di venerdì 14 aprile presso l’istituto tecnico Arturo Malignani di Udine, organizzatore dell’evento in collaborazione con la società Mill’s.

La scelta del luogo per il convegno non è stata casuale. Il Malignani è un’eccellenza italiana per la formazione degli studenti ed è noto per la sinergia che è stato in grado di creare nel corso degli anni, lavorando a stretto contatto con le realtà più importanti del settore siderurgico. Non potrebbe essere altrimenti, considerando il contesto geografico nel quale l’istituto è calato: il Friuli si è guadagnato l’appellativo di “Steel Valley” italiana per merito della qualificazione delle realtà siderurgiche presenti sul territorio.

Superamento dei “tabù”

Il mondo dell’acciaio porta con sé un fardello di pregiudizi, che lo dipingono come un settore tecnologicamente arretrato e poco stimolante per i giovani. Si tratta tuttavia di false credenze, che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti. A dirlo sono stati alcuni dei maggiori esponenti del settore a livello nazionale, e non solo, mettendo la propria testimonianza al servizio degli studenti presenti.

Al giorno d’oggi, la siderurgia non ha più molto da spartire con le immagini tramandate dall’immaginario popolare o che si possono vedere all’interno di qualche vecchio impianto ancora in funzione. Al contrario, si tratta di un ambiente pulito e profondamente digitalizzato, che ha cambiato anche il modo di lavorare all’interno degli impianti industriali. Gli operai necessitano di un’altissima qualificazione per lavorare in un settore nel quale l’intelligenza artificiale è sempre più integrata in maniera funzionale.

«Spesso si ha una visione sbagliata del mondo dell’acciaio, come settore antico. In realtà al suo interno esso presenta altissimi livelli di eccellenza e innovazione tecnologica» ha esordito Antonio Gozzi, presidente di Federacciai. «L’elettrosiderurgia italiana ha una percentuale di acciaio prodotta da forno elettrico superiore all’80 % della sua produzione, stiamo parlando di cifre che non hanno eguali a livello europeo».

Un futuro green

Tecnologia al servizio del lavoro, ma che tende la mano alle sfide ambientali. La predisposizione naturale delle industrie italiane alla decarbonizzazione può essere sfruttata per creare un modello virtuoso. «Essere la prima siderurgia del mondo totalmente green entro il 2030 è l’obiettivo per il quale stiamo lavorando» ha continuato Gozzi.

Un target ambizioso, che richiede grossi investimenti in fonti rinnovabili: dalle installazioni dirette di pannelli fotovoltaici e torri eoliche alla stipula di contratti di acquisto a lungo termine di energia elettrica rinnovabile, senza dimenticare le possibilità offerte dal nucleare di nuova generazione.

Si tratta di un banco di prova impegnativo, ma il settore siderurgico italiano ha le spalle larghe.  A sostenerlo è Roberto Corciulo, che ha aperto la seconda parte del convegno ponendo l’accento sulle eccellenze italiane esportate all’estero, introdotto da Francesca Bruni. «In precedenza l’Italia esportava le braccia, ora portiamo teste. La preparazione che le aziende italiane forniscono ai dipendenti è di alta qualità. Non è un caso che le imprese vengano a cercare i manager nel nostro Paese».

Quanto affermato da Corciulo è comprovato dalla storia. Nel corso del convegno è infatti intervenuto il presidente di Feralpi Group, Giuseppe Pasini, che ha mostrato agli studenti del Malignani il documentario “Steel Reborn”. Il cortometraggio, disponibile su Amazon Prime, ripercorre la storia di una vecchia acciaieria di Riesa, in Germania, che rischiava di chiudere i battenti definitivamente in seguito al crollo del muro di Berlino. L’intervento di Feralpi non solo contribuì a salvare l’impianto industriale, ma diede il via a un grande processo di ammodernamento oltre che a una fruttuosa collaborazione sull’asse Italia-Germania.

Le nuove sfide sociali

Sono passati oltre trent’anni dalle vicende raccontate in “Steel Reborn”, ma la storia ha sempre qualcosa da insegnare. Le sfide sono diverse, ma di uguale importanza, e talvolta trascendono gli aspetti più tecnici. Come sottolineato da Pasini stesso, i giovani hanno una sensibilità diversa, soprattutto dal punto di vista sociale. Un esempio è la richiesta di una sempre maggiore inclusione del genere femminile all’interno dell’ambiente di lavoro siderurgico. «Sino a ieri era difficile trovare ragazze specializzate ed esse finivano per ricoprire incarichi amministrativi. Oggi il trend è cambiato e le donne ricoprono posizioni da ingegnere, ad esempio. Non è una questione di genere, ma di merito» ha garantito Gianpietro Benedetti, presidente di Confindustria Udine, rispondendo alla domanda di una studentessa che chiedeva se la discriminazione di genere potesse rappresentare un ostacolo per la propria carriera.

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