I capolavori dell’auto utile e bella

Sep 1, 2007

Il viaggio degli italiani  in Balilla, Topolino, Maggiolino, 2CV,  Bianchina e Fiat 500.

 

Nel centenario (1907- 2007) della prima concept car italiana e nell’anno della nuova Cinquecento, una mostra al Leone di Lonato (settembre-ottobre 2007) descrive il viaggio degli italiani con la macchina utile e bella.

Periodo: 20 settembre-30 ottobre
Allestimenti: Due piani di installazioni, modelli reali, immagini, video. Ubicati sopra tutto nell’area Food (Giovanni Rana Mondatori). Grande vela al centro della cupola con il logo della mostra.
Tipo di mostra: Mostra didattica ubicata in due piani / Al Piano Terra modelli d’auto e pannelli descrittivi / Al Secondo Piano video in collaborazione con RAI, modelli d’auto e pannelli descrittivi.
Didattica: Invitati oltre 10.000 studenti delle scuole di BS, VR, MN, CR.
Eventi in collaborazione con la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, RAI,Rai Educational, Provincia di Brescia. Provincia di Bergamo, Comune di Bergamo, Cobe, Alsiro.
Alcuni studiosi nell’ambito di un calendario, espongono la storia delle modernità letta attraverso la vicenda dell’auto utilitaria e bella.

Le macchine e il futurismo

Da Parigi a Milano, da New York a Bergamo, nei prossimi 3 anni (2007–2010), sono numerose le iniziative dedicate al Futurismo, il movimento artistico e culturale italiano che ha anticipato molti degli estremi e dei prodotti dell’arte contemporanea e della modernità.
La promozione, progettata da Art Valley Association in collaborazione con COBE Direzionale Spa, dedicata al Futurismo, apre alle varie novità intorno alle celebrazioni che vedranno nel 2009 il centenario della pubblicazione del famoso manifesto di Marinetti sul “Figaro”.
La promozione è anche collegata con la Mostra “Il futuro del Futurismo”, che si tiene alla GAMeC di Bergamo dal 21 settembre 2007 al 24 febbraio 2008.
La celebrazione della tecnica e della velocità, il destino dell’uomo nell’incontro con le macchine, la metropoli come scenario dell’agire moderno, la riscrittura dell’estetica e dell’etica individualiste, il ruolo della cultura nello scenario della comunicazione di massa: temi nati dall’esperienza futurista, la cui attualità è indissolubile.
Nella constatazione che oltre dieci milioni gli italiani hanno fruito negli scorsi anni di mostre e esposizioni temporanee di qualità e che l’Italia è sicuramente uno dei principali marketplace, non solo dei beni culturali, ma anche della fruizione da parte delle famiglie.

Una carrozzeria di Varese la Fratelli Macchi nel 1907 comincia la progettazione di una piccolo gioiello, ispirata alla rivoluzione in atto dei motori e del trasporto individuale. Nel 1917 nel suo catalogo, accanto a autobus, omnibus, vetture limousine con motore a scoppio propone la prima automobile elettrica. La produce ma è dedicata solo a pochi clienti.
La rivoluzione dell’auto retail spetta tuttavia a Henry Ford con il Modello T che apre alla conquista del mercato diffuso delle famiglie. A cominciare con le famiglie dei dipendenti della Ford.

In Europa gli fa riscontro nel 1934 Andrè Citroen che con la Traction Avant inaugura una autentica rivoluzione nel settore. La Traction Avant è disegnata da un’apprendista italiano proveniente dalla Fratelli Macchi, il geniale scultore Flaminio Bretoni, autore del design delle Citroen più note, la “2CV, la DS squalo,automobile del secolo e l’Ami 6. Il giovane banchiere Andrè Meyer, maestro riconosciuto di Enrico Cuccia confeziona per Citroen il primo finanziamento al consumo per acquistare l’auto. Dopo poco Meyer diventerà a New York il protagonista della banca d’affari e sarà il banchiere di fiducia dei Kennedy. Nel frattempo André Citroen inventa letteralmente il marketing dell’auto giungendo nel 1925  a fare scrivere con 250.000 lampadine il nome Citroen sulla Tour Eiffel.
Citroen riesce a portare Charles Lindberg  nel 1927 nei suoi stabilimenti di Javel Era appena atterrato del viaggio transoceanico. Grazie a questo nuovo marketing Citroen migliaia sono le famiglie francesi finalmente “en volture”. Nel 1930 produce quasi 80.000 modelli C4.

In Europa cominciano i capolavori 

Anni dopo con la Balilla Giovanni Agnelli lancia in Italia il sogno della vettura diffusa; in Europa cominciano i capolavori prima e dopo la seconda guerra mondiale: le utilitarie piccole-grandi e bellissime come Citroen con la 2cv, Volkswagen, con il Maggiolino, Autobianchi con la Bianchina costruita a Desio, Fiat dapprima con la Topolino e poi con la Cinquecento (1957).

La parabola della Fiat 500 e del Progettista Dante Giacosa. Nacque a Roma, dove il padre stava svolgendo il servizio militare, ma le sue origini erano piemontesi. Attese agli studi classici, che lasciarono un’impronta indelebile nel suo stile culturale e progettistico; conoscere la lingua latina e la greca gli diede «un senso di misura ed equilibrio senza il quale non avrei potuto svolgere il mio lavoro». Nel 1927 si laureò a soli 22 anni in ingegneria meccanica presso il Politecnico di Torino e subito entrò alla FIAT grazie a un annuncio letto sui giornali.

A volte si occupò non solo dell’aspetto motoristico ma anche del disegno generale delle vetture, come nel caso della Nuova 500 del 1957 che è rimasto forse il più famoso della sua carriera e per cui nel 1959 gli fu conferito il Premio Compasso d’oro. Anche il Centro Stile Fiat fu sempre sotto la sua guida.

 

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