Crescono in Europa gli investimenti nel 5G industriale

Jan 11, 2024

Le reti private mobili ultraveloci sono utili per la diffusione delle tecnologie per la manifattura e la logistica avanzata

Di Federico Piazza

 

Il valore del mercato europeo delle reti industriali 5G triplicherà nel giro dei prossimi tre anni.

Secondo l’Osservatorio 5G and Beyond del Politecnico di Milano, si passerà dai 550 milioni di euro del 2024 agli 1,72 miliardi di euro del 2026. Di cui il 10% in Italia, quarto paese in Europa per investimenti in reti private mobili Mpn (Mobile Private Network). Aggiornati al 2023, sono 92 i progetti Mpn nell’Ue e 117 se si considera anche il Regno Unito. E dei 26 progetti avviati nel 2023 in paesi Ue, l’Italia ne conta 7.

A livello continentale in crescita sono gli investimenti privati, che si affiancano a quelli pubblici. Nella manifattura in testa c’è l’automotive, nella logistica prevalgono i porti. Ma per la Commissione europea c’è ancora un notevole gap di investimenti rispetto al raggiungimento dei target 2030 di connettività digitale ultraveloce. Mancherebbero ben 174 miliardi di euro. Anche se alcuni analisti di settore ritengono che i calcoli su cui si basa la Commissione siano di gran lunga sovrastimati, non aggiornati, molto diversi da paese a paese, e che quindi il gap reale sia ben minore.

A dicembre 2023, in ogni caso, il Consiglio europeo ha approvato il Gigabit Infrastructure Act, un pacchetto di misure miranti a velocizzare la diffusione della banda larga ad alta velocità nell’Ue riducendo i costi e velocizzando le procedure burocratiche di implementazione.

Nel 2024 proseguiranno quindi le negoziazioni nei triloghi Ue per arrivare alla definizione conclusiva del nuovo regolamento europeo che sostituirà la direttiva 2014/61/Eu, che dovrebbe comunque lasciare un certo margine di autonomia agli Stati membri nell’emanazione di normative nazionali più dettagliate.

La tecnologia 5G non è l’unica disponibile per lo sviluppo delle reti industriali private. Ma può servire a integrare il WiFi e altre soluzioni garantendo elevate affidabilità delle connessioni, flessibilità e qualità del servizio. In particolare il 5G è utilizzato in siti produttivi o logistici estesi di grandi aziende e per applicazioni di mobilità connessa.

Le sue applicazioni in ambito manifatturiero Industria 4.0 stanno quindi per il momento crescendo soprattutto nelle grandi imprese, ma c’è un potenziale anche per le Pmi se gli operatori Tlc aumentano gli investimenti e se gli operatori Ict migliorano l’offerta dei servizi.

La connettività 5G aiuta infatti l’adozione di tecnologie digitali avanzate di intelligenza artificiale, edge computing, internet of things, realtà aumentata e realtà virtuale che analizzano con elevata velocità di trasferimento grossi volumi di dati relativi a processi manifatturieri e di gestione delle catene di fornitura. Cioè il cosiddetto Smart Manufacturing.

Uno studio di Accenture stima che solo in Italia la connettività 5G contribuirà entro il 2025 al Pil per 96 miliardi di euro e avrà un impatto sulla creazione e trasformazione di 2,3 milioni di posti di lavoro.

Progetti di Mpn industriali 5G sono stati intrapresi dal gruppo chimico Solvay, dall’operatore della rete gas Snam, dall’infrastruttura tecnologica diffusa per imprese e privati cittadini della Casa delle Tecnologie Emergenti del Comune di Bologna in Emilia Romagna, dall’azienda metalmeccanica pugliese Ilmea, dell’azienda veneta Exor International specializzata in tecnologie per l’automazione industriale e l’interfaccia uomo-macchina. E nell’ambito specifico dell’additive manufacturing ci sono i progetti dei competence center sui big data Bi-Rex di Bologna e di quello sulla manifattura industriale Cim 4.0 di Torino con le aziende Santer Reply e Prima Industrie.

recent focus